Un po' di Storia
Il genere umano ha da sempre utilizzato ciò che offre il territorio anche come riparo, partendo dai tempi più antichi, l'uso delle "Caverne" ne sono un evidente esempio. In passato erano diffuse anche realtà molto particolari, adattando le strutture naturali alle proprie esigenze, come nei "Camini delle fate" in Cappadocia.
Anche in Italia abbiamo avuto "Civiltà delle Grotte", che hanno usato ed adattato le risorse del territorio, come quelle di Matera in Basilicata, e Gravina in Puglia.
Ma quando il territorio non offriva riparo, impedendo l'uso di strutture adatte o adattabili, si rendeva necessario fare qualcosa di diverso, ecco allora nascere, per esempio, i Dammusi a Pantelleria, in Sicilia, ed i Trulli in Puglia, costruiti con pietra a secco che era, ed è tuttora, un materiale molto abbondante in questi territori.
Tornando al nostro territorio Pugliese, nell'AltoSalento e in tutta la Murgia dei trulli, il termine con cui venivano chiamate queste costruzioni a secco era semplicemente "casedda", piccola casa. Ed effettivamente era una modesta ma confortevole abitazione costruita dai contadini che utilizzavano, in modo sapiente, la materia prima più abbondante qui da noi, la pietra calcarea.
Sia il passaggio di diverse civiltà come la Messapica, la Saracena e la Bizantina sia il fatto che in passato la Puglia è stata una porta di transito verso l'oriente, hanno lasciato in eredità a questo territorio, dal punto di vista costruttivo-architettonico, particolarità uniche, meravigliose e difficili da descrivere.
Il nostro è un terreno carsico con un sottile strato di terra rossa. L'odierna Puglia veniva chiamata dagli antichi Apulia petrosa, facendo riferimento alla zona della Puglia centro meridionale che si trova a cavallo fra le province di Bari, Taranto e Brindisi dove si è sviluppata quella civiltà contadina che ha modificato, con sudore e sacrifici, una terra non adatta a colture agricole redditizie.
Il significato del termine trullo, in un contesto agricolo, esprime il concetto di rotondità, circolarità. La cupola dei trulli è circolare, la concezione del tempo contadino è anch'esso circolare, essendo scandito dalla ciclicità delle stagioni lavorative.
Questo concetto, dal punto di vista simbolico-linguistico, è riscontrabile nel termine greco-bizantino trullos, che vuol dire cupola, definendo strutturalmente uno spazio circolare. La cristianità attribuì al termine latino trullus il significato di cappella con cupola e veniva ritenuto sacro tutto ciò che riproduceva la figura geometrica del cerchio, finalizzandolo ad uno spazio protettivo e propiziatorio.
Il contadino sceglieva il posto per costruire il trullo, in genere nella parte più rocciosa e meno adatta alle coltivazioni, poi dissodava e plasmava il terreno eliminando la roccia affiorante che veniva utilizzata per la costruzione della base del trullo e dei muretti a secco. Dalla roccia calcarea, spesso a strati e facilmente divisibili in lastre, si ricavavano le chiancarelle (pietre calcaree piatte) che, posate a secco (senza utilizzo di malta) l'una sull'altra, si elevavano in cerchi concentrici che man mano si restringevano fino a chiudere la volta conica. Diverse forme di pinnacoli chiudono il vertice del trullo come croci, stelle, sfere e altri simboli dal significato cristiano o scaramantico. Per la pavimentazione del trullo si utilizzavano lastre sottili di pietra calcarea sapientemente levigate, le chianche.
Ed ecco che il laborioso lavoro dei contadini ha prodotto questo nostro paesaggio, terreni geometricamente divisi dai muretti a secco, uliveti e vigneti, mandorli e frutteti ed una miriade di trulli sparsi sul territorio (se ne contano a migliaia, molti utilizzati ed in buono stato di conservazione).
Nel comprensorio dei trulli solo la cittadina di ALBEROBELLO ha due quartieri interamente a trullo, monumenti nazionali dall'inizio del secolo scorso e dichiarati dall'UNESCO patrimonio mondiale dell'umanità.
Poco dopo Alberobello ha inizio la Valle d'Itria, sulla quale si affacciano le cittadine di Locorotondo (BA), Cisternino (BR) Ceglie Messapica (BR) e Martina Franca (TA).
La Valle d'Itria che, più che una valle è un territorio dolcemente ondulato in cui si alternano avvallamenti e colline, poggi e saliscendi carsici e rappresenta il luogo con la massima concentrazione di trulli.